Avevo cercato Esme, che, pietrificata, aveva ancora gli occhi puntati sul malcapitato rantolante per terra e mi ero aggrappata ai suoi vestiti per rialzarmi.
Ero stata morsa una volta ancora.
Ora sarebbe arrivato il dolore atroce, il fuoco che entrava a forza nelle vene e le dilaniava, proseguendo la sua strada verso il mio cuore.
Ora sarebbe arrivata la fine, era solo questione di attimi.
Avevo abbassato lo sguardo e solo allora l’avevo vista: una ferita sanguinante e pulsante sfregiava il mio polso destro, mentre rivoli scarlatti grondavano laddove c’era stata la mia cicatrice tanto odiata e tanto preziosa. Quella fredda mezzaluna che era sempre stata sul mio polso era stata tagliata da denti affilati come bisturi ed era ormai irriconoscibile, cancellata da quel nuovo morso.
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Stasera online!!!
Commentate numeroseeeee!!! *__*
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RispondiEliminaBellissimo, ti prego aggiorna.